- RAPITI -


La notte giunse e il Pastore sedette sulla roccia. La luna risplendeva in cielo e illuminava il gregge di pecore che pascolava nella pianura verde e rigogliosa. Il cielo era stellato e il vento, fresco e delicato, riempì di pace e beatitudine il cuore del Pastore.
Osservò il suo gregge e si chiese se era davvero il suo:
"Mah.......che razza di domande mi faccio??!" - pensò
Si alzò dalla roccia e si sdraiò sul terreno soffice.
Poi chiuse gli occhi...
All'improvviso una luce bianca e immensa penetrò le sue palpebre e, aperti gli occhi, vide nel cielo una stella enorme che illuminò tutta la pianura come il sole di giorno.
Dentro di sè sentì una voce che disse:
"Le Creature che ti sono state affidate sono i tuoi fratelli e sorelle. Nella tua vita hai sempre ricordato questo e le hai trattate con Amore e Rispetto. Hai compreso che nessuna Creatura è proprietà di nessuno ma che ognuna deve essere libera di Essere ciò che E'. Ora è giunto il momento che queste Creature vadano verso la loro nuova Vita. Il loro nuovo Essere. Ti chiedo: vuoi lasciarle andare?"
Il Pastore si guardò attorno e, non vedendo nessuno, pensò:
"Sto impazzendo! Sento le voci! Chi parla? Quale nuova Vita???"
La Voce sentì i suoi pensieri e rispose:
"Se vuoi potrai seguirlo e lascerai ogni cosa qui, ma troverai altre cose nella tua nuova Vita. Ciò che possiedi però non è mai ciò che Sei. E' ciò che Sei che porta a te ciò che è destinato a te, ed è sempre ciò che serve al tuo Essere per manifestarsi pienamente. Tu hai manifestato a questo gregge l'Amore e la Compassione. Lo hai accolto senza giudizio e con perdono perchè dentro di te hai sempre saputo che questo gregge non è diverso da te e aveva solo bisogno di essere Amato proprio come un Padre lo fa con i propri figli."
Il Pastore chiese:
"Chi sei tu? Come faccio a fidarmi di te? Come posso essere certo che non porterai questo gregge al macello o lo utilizzerai per i tuoi scopi da mercante o altro?"
La Voce rispose:
"E' giusto che tu mi chieda questo. E' giusto dubitare. Un buon Padre, che Ama i suoi figli, non li lascia andare senza avere la certezza che saranno al sicuro e ben Amati. Io Sono ciò che sei tu, un Padre e un Pastore che Ama e protegge i suoi figli. I figli si fidano del Padre e il Padre si fidano dei figli. Se non c'è fiducia, tra essi, nessuno di loro potrà mai essere libero di manifestarsi pienamente. Questo gregge ora può passare alla sua nuova Vita. E' pronto, e lo sei anche tu."
Il Pastore disse:
"Parole e parole! Io voglio la certezza che questo gregge starà bene!!"
La Voce disse:
"Figlio mio, devi avere Fede in ciò che è stato, in ciò che è e in ciò che sarà. Abbi Fede nel Padre e permetti che questo gregge possa avere Fede nel Padre. Non posso darti quella certezza che tu mi chiedi se non sei tu ad avere Fede in ciò che sarà. Perchè quella certezza è nella Fede che ti sto chiedendo. Solo tu puoi scegliere se averla. E' un atto di abbandono e di accettazione verso qualcosa che non si può descrivere in parole. E' un atto di affidamento al proprio sentire e a quell'Amore verso ciò che è invisibile agli occhi e alla mente, ma visibile al cuore e all'Anima. Ed è proprio come quel sentire che provi verso questo gregge: l'Amore e la Compassione. Sai riconoscerne il sentimento ma non riesci a comprenderne la provenienza. Semplicemente hai Fede in quell'Amore e lo accogli senza chiederti il perchè. Lo accogli perchè sai che è in te. Ma se vuoi, io ti lascerò ancora questo gregge."
Il Pastore restò in silenzio e osservò il gregge. Le pecore fissavano quella luce come fosse il punto da cui succhiare il loro latte materno.
Sentì nel suo cuore un vuoto e percepì la tristezza della separazione da ciò che aveva sempre considerato suo e con le lacrime agli occhi disse:
"Potrei venire anch'io, ma è giusto che resto qui. Perchè ho capito che non devo impedire al resto di andare ma credere in ciò che è e che sarà. Non voglio e non posso lasciare la mia famiglia ora. Che questo gregge sia libero di andare verso la sua nuova Vita."
Tutto ad un tratto la luce scomparve e la notte giunse ancora sulla pianura.
Il Pastore balzò in piedi ed esclamò:
"Che sogno ho mai fatto!!"
Guardò verso la pianura e.... il gregge era sparito! Rapito!
Corse verso casa e, spalancando la porta, disse a sua moglie:
"Ho perso il gregge!! Me l'hanno portato via!!"
La moglie disse:
"Ma che dici!!??"- corse verso la finestra che dava sulla loro proprietà esterna e sospirando aggiunse - "Hai ancora esagerato col vino ehh???!! Il gregge è qui fuori dove tu lo hai lasciato!!"
Il Pastore uscì di corsa per vedere.
Il gregge era lì, nella sua recinzione.
Guardò al cielo e mentre il vento, fresco e delicato, riempì il suo cuore di pace e beatitudine sentì una voce nel suo cuore:
"Figlio mio, questo è il nuovo gregge che ti affido. Abbine cura come se fossero i tuoi figli. Quando sarà pronto io verrò."
Il Pastore sentì l'Amore del Padre pervadere la sua Anima e, rientrato in casa, corse dai suoi figli addormentati e li abbracciò.
"Mai più dubiterò di ciò che sento nel mio cuore!" - pensò.
La moglie, sorpresa dall'azione del marito, disse:
"A te il vino fa proprio uno strano effetto eh!?!"
E risero, come non avevano mai riso prima.

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