- PASSAGGIO -


Un Re anziano sentì dentro sè che sarebbe arrivato presto il momento della sua morte. Allora chiamò il suo consigliere e gli disse:
"Amico mio, la mia Anima sta per lasciare il mio corpo. Ma ho tanta paura di morire e di quello che troverò dopo la morte! Vai al villaggio e cerca colui che non teme la morte!".
Allora il consigliere andò nel villaggio e, trovato colui che non teme la morte, lo condusse davanti al Re.
"Maestà - disse il consigliere - ecco la persona che mi avete chiesto di trovare".
"Grazie amico mio, ora lasciaci soli" - disse il Re
Il consigliere uscì dalla stanza, e il Re osservando colui che non teme la morte gli chiese:
"Qual è il tuo nome?"
"Maestà il mio nome è Emrys" - rispose
"Emrys - disse il Re - i miei giorni in questo corpo stanno per finire, ho paura però della morte e del mistero che potrei trovare nell'aldilà. Tu che non temi la morte, ti prego, dimmi come fai a non temerla?".
"Mio Re - disse Emrys - nella mia vita ho compreso che ciò che gli uomini temono di più, nel momento della loro morte, sono tre cose: il dolore fisico che potrebbero provare, il dolore di dover lasciare tutto ciò che possiedono, quindi il loro corpo, le persone care e i beni materiali, e infine la paura dell'ignoto, cioè di quello che potrebbero trovare nell'aldilà".
"E dimmi Emrys - chiese il Re - come fai tu a non temere tutto questo?"
"Maestà - rispose Emrys - il dolore fisico esiste solo nel momento in cui arriva. Se Voi battete la testa, il dolore solo in quel momento si presenterà. Non pensate "quanto male mi farà" prima del dovuto. Quando sentirete il dolore allora sarete consapevoli di quel dolore e una volta sentito lo accoglierete in Voi e proprio come tutti gli altri dolori fisici, che avete provato nella Vostra vita, passerà."
"Capisco Emrys - disse il Re - e come fai a non temere l'abbandono del tuo corpo e tutto il resto? Come fai a non temere dove andrai?"
"Maestà, il corpo è ciò che ci viene dato per compiere tutto ciò che deve essere fatto. Le nostre parole, le nostre azioni, nulla di questo potrebbe accadere se non avessimo il nostro corpo. La domanda che dovreste porVi è: ho fatto tutto ciò che doveva essere fatto con questo corpo? Ho detto tutto ciò che doveva essere detto? Se saprete di aver fatto tutto allora non temerete più di lasciare il Vostro corpo, ma sarete pronti a lasciarlo." - rispose Emrys
"Ebbene Emrys - disse il Re - e non temi però l'ignoto nell'aldilà? Tu sai cosa c'è oltre forse?"
"Maestà - rispose Emris - io non conosco cosa c'è nell'aldilà. Nessuno sa cosa c'è oltre la morte. Possiamo però scegliere di credere cosa potrebbe esserci, ed è questa scelta che può farci credere al meglio o credere al peggio. Sono consapevole che se nella mia vita non farò alcun male, perchè dovrei temere il male là oltre la morte? Al contrario però se facessi del male allora potrei credere e temere che nell'aldilà quel male mi verrà ridato. Io credo che questo sia ciò che ogni uomo più tema. In questa vita noi paghiamo alcune conseguenze, ma fino ad un certo punto perchè abbiamo il nostro corpo che ci fa da scudo e quindi possiamo fuggire a queste conseguenze. Nell'aldilà invece siamo tutti vulnerabili e tutto ciò che abbiamo fatto si presenta a noi per pareggiare i conti. Non possiamo fuggire, non possiamo nasconderci. Questo è ciò che io credo e che non mi fa temere la morte. Quindi Maestà se Voi siete certi di non aver fatto alcun male perchè dovreste temere l'ignoto dell'aldilà? E se la Vostra paura è perdere tutto ciò che avete ora, a chi donereste tutto questo?"
Il Re restò un momento in silenzio, sospirò e poi disse:
"Emrys, le tue parole non mi danno la certezza di cosa c'è oltre la morte. Nessuno può saperlo perchè nessuno è mai tornato per poterlo raccontare. Ma mi hai fatto riflettere su molte cose. Sai molti anni fa ebbi una relazione con una donna e nacque un figlio che non ho mai voluto riconoscere. Voglio donare tutto ciò che possiedo a questo mio figlio e voglio rimediare a tutto il male che ho fatto nella mia vita. Tu sei molto saggio e leale, ti chiedo di venire a vivere qui assieme a quel figlio che ho abbandonato anni fa. Lui sarà il nuovo Re e tu sarai il suo consigliere e amico. Accetti questa mia richiesta?".
"Si Maestà!" - rispose Emrys
Allora il Re utilizzò il suo tempo rimasto per rimediare a tutto il male che aveva fatto. Mandò i suoi servitori a cercare quel figlio e chiese perdono a coloro che aveva ferito.
Il figlio venne trovato e divenne il nuovo Re. Artù era il suo nome.
L'anziano Re morì poco dopo. Si dice che, mentre moriva, sul suo volto c'era il sorriso e la pace di chi non teme più la morte.

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